La Colombia chiude le porte all’Ecuador: non fornirà energia elettrica

Sul fronte oleodotto il Governo prenderà il controllo

Quito, 30 ottobre 2024  – La Colombia chiude le porte all’Ecuador; non fornirà energia elettrica nonostante il Paese vicino soffra una grave crisi che costringe Quito a razionare le forniture fino a 14 ore al giorno. Lo ha riferito la ministra ecuadoriana dell’Energia Inés Manzano al termine di un incontro bilaterale con l’omologo colombiano Andrés Camacho a margine dei lavori della Cop16.

«Purtroppo il ministro Camacho ha detto che, nonostante ci sia tutta la disponibilità e la volontà politica da parte del presidente della Colombia, non potranno vendere energia ai 18 milioni di ecuadoriani che ne hanno tanto bisogno» ha affermato alla stampa, evidenziando che la decisione di Bogotà arriva nonostante «le loro riserve siano piene».

Per questo motivo Manzano ha anticipato che il governo cercherà di acquistare elettricità da aziende private colombiane. L’Ecuador affronta un deficit di circa 1.000 megawatt rispetto alle minime necessità poiché la produzione energetica del Paese dipende per oltre il 70% dalle attività delle centrali idroelettriche che operano a singhiozzo a causa della peggiore siccità degli ultimi 60 anni. La crisi si è aggravata anche a causa della mancanza di investimenti infrastrutturali nel settore saldamente controllato da imprese statali.

Oleducto de Crudos Pesados

Il governo dell’Ecuador ha annunciato anche che lo Stato riprenderà il controllo della gestione diretta di una delle principali pipeline del Paese, l’Oleducto de Crudos Pesados (Ocp) la cui concessione scade il 30 novembre. La decisione, riferisce una nota, è stata adottata nonostante la richiesta di proroga presentata dal concessionario attuale Ocp Ecuador Sa, tenendo conto che la Legge sugli Idrocarburi «non consente la proroga, ma piuttosto il trasferimento allo Stato al termine del periodo contratto».

Il Ministero ha annunciato che nelle prossime settimane lo Stato renderà note le modalità di amministrazione e la procedura di gara, garantendo «una transizione ordinata e trasparente a beneficio di tutti gli ecuadoriani». Con una lunghezza di 485 chilometri, l’Ocp è l’unico oleodotto privato dell’Ecuador e ha la capacità di trasportare 450.000 barili di petrolio (circa il 40% del volume totale) dai giacimenti petroliferi situati in Amazzonia alla costa dell’Oceano Pacifico, dove può essere raffinato o caricato sulle navi.

L’Ecuador ha anche un secondo oleodotto di proprietà statale, il Sistema de Oleoducto Transecuadoriano (Sote), lungo circa 500 km e operato da Petroecuador.

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